Quale delle seguenti affermazioni sul cariotipo è corretta?
Analisi delle risposte:
E) è vera certamente, una di queste specie è proprio quella umana.
A) Nella specie umana il cariotipo normale è 46,XY, per il maschio, e 46,XX, per la femmina.
B) Come avviene spesso in biologia le chematizzazioni assolute non sono vere. L’affermazione potrebbe essere anche spesso vera se non espressa in forma assoluta (Tutti).
C) Non è così o meglio una certa correlazione c’è, ma non rigorosamente. Nella storia evolutiva di qualche specie alla semplificazione morfofunzionale di alcune specie non ha corrisposto una corrispondente semplificazione genomica;
D) Esistono, soprattutto tra i vegetali, sia spontanei che coltivati. Il grano tenero è esaploide, ad esempio.
APPROFONDIMENTO
Il cariotipo di un individuo è una sintesi tra il dato numerico e le caratteristiche morfologiche dei cromosomi che compongono il suo corredo genetico. I cromosomi vengono arrestati in metafase o in prometafase avanzata, quando sono più condensati, e colorati, la loro visualizzazione grafica ordinata (dal più grandi ai più piccoli, con l’eccezione di X e Y, gli eterosomi, posti sempre per ultimi) viene definita cariogramma.
Nella specie umana il cariotipo normale è 46,XY, per il maschio, e 46,XX, per la femmina. Questa rappresentazione non deve ingannare: il totale dei cromosomi di un essere umano è 46, con 44 autosomi e 2 cromosomi sessuali o eterosomi (tra loro diversi), il fatto che gli eterosomi vengano esplicitati serve:
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nell’ambito strettamente umano, a specificare il sesso del soggetto,
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nella genomica in generale anche ad indicare che la specie umana ha due cromosomi deputati alla definizione del sesso e sono appunto X e Y. Questo significa che la femmina è omogametica (XX) e il maschio eterogametico (XY). Non è sempre così, intanto molte specie sono composte da organismi ermafroditi, in altre il sesso non è determinato da differenze cromosomiche ma da altri fattori (età, ambiente,..) in altre specie ancora, negli Uccelli ad esempio, la situazione è ribaltata: il sesso omogametico è il maschio (ZZ) ed è eterogametico quello femminile (ZW), come si vede non si usano X e Y come descrittori ma Z e W proprio per far intendere questa differenza.